Una nuova Missione per la Marina Militare

Nuova importante missione per la Marina militare italiana chiamata per la prima volta a recarsi nel periodo invernale nel circolo polare artico per supportare l'attività scientifica del CMRE (Centre for Maritime Research and Experimentation) della Nato. Lo scopo è quello di analizzare la circolazione delle correnti marine. Per l'occasione è stata scelta la nave Alliance, adattata per l'occasione con una strumentazione idonea ad affrontare le rigide temperature che si trovano oltre il 74° parallelo. La nave è salpata dal molo Varicella 2 dell'Arsenale militare de La Spezia con un equipaggio di 44 uomini rinforzato dalla presenza di 25 ricercatori. Secondo i piani arriverà a febbraio nel tratto di mare tra Islanda e Groelandia, con condizioni che si annunciano proibitive vista la temperatura che dovrebbe arrivare a -20 gradi. 

La missione sarà caratterizzata da due fasi di 20 giorni ciascuna e si dovrebbe concludere nel mese di aprile. Dopo 90 anni dalla missione del comandante Nobile e la recente spedizione nell'estate del 2017 denominata "High North", l’Italia con la Marina Militare fa dunque il suo ritorno nell’Artico,  per sostenere le attività di ricerca a supporto dell’organizzazione internazionale Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) nell’ambito del programma multidisciplinare Iceland-Greenland Seas Project (IGP). Venendo più nel dettaglio, lo scopo principale della spedizione sarà lo studio dell’interazione aria/acqua e la relativa ventilazione che si viene a creare nel Mare Artico, con l'obiettivo di raggiungere una migliore comprensione della circolazione delle correnti marine. Nei due periodi di navigazione previsti, saranno eseguiti approfonditi rilievi dei parametri di conduttività elettrica, temperatura, profondità, analisi geochimiche e velocità del suono in acqua, rilievi bati-termografici, misurazione della batimetria e misurazioni meteorologiche (marine e aeree), effettuando la correlazione e la raccolta statistica tra i dati acquisiti.  A salutare la partenza dell’equipaggio e dei ricercatori imbarcati, il Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Donato Marzano e la direttrice del CMRE, dottoressa Catherine Warner.


«Una missione in acque non usuali per la Marina -  ha spiegato l’Ammiraglio Marzano - ma è il sogno di ogni marinaio, animato da spirito di avventura, il poter navigare in mari sconosciuti». Il Comandante ha ricordato come la partecipazione a questa missione di studio e salvaguardia dell’ambiente marino rientri anche nell’interesse della Marina Militare. Responsabile della missione scientifica è il dottor Robert Pickart, scienziato del Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI), assistito dal Capo Missione Marina Militare, il capitano di vascello Massimiliano Nannini. Due team scientifici si alterneranno durante la missione: il cambio avverrà durante le soste operative nei porti islandesi di Reykjavik e di Isafjordur, rispettivamente nella prima e ultima decade di febbraio.




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