Squali senza pinne

Squali senza pinne trasportati da un peschereccio spagnolo. Sono stati mesi intensi per Sea Shepherd per contrastare i vari fenomeni di depredazione delle varie specie che popolano il mare. Una delle ultime è stata quella messa in atto agli inizi di settembre e che ha visto come protagonista il peschereccio spagnolo Baz, abbordato nelle acque territoriali dello Stato insulare centrafricano Sao Tome e Principe da parte delle autorità statali con l'assistenza proprio di Sea Shepherd che nel suo comunicato ci informava che: «le ispezioni hanno rivelato che le stive destinate al pescato erano piene per la maggior parte di squali, in prevalenza verdesche, le quali sono classificate come ‘quasi minacciate’ dall’International union for conservation of nature (Iucn), ma c’erano anche squali mako pinna corta, classificati come ‘vulnerabili”.  Il numero di squali era quasi il doppio di quello dei tonni. La gran parte delle pinne di squalo erano già state staccate dai corpi degli animali, il che costituisce una violazione Regolamento (Ce) del Consiglio Relativo all’Asportazione di Pinne di Squalo a Bordo dei Pescherecci (1185/2003) e del relativo emendamento (605/2013), che stabilisce che qualunque esemplare di squalo catturato sia consegnato con le pinne/ali naturalmente attaccate al corpo. I braccioli, vale a dire i segmenti monofilamento che sostengono gli ami, erano stati rinforzati con filo di ferro, fatto che va a rafforzare il sospetto che le specie considerate l’obiettivo da parte del ‘Baz’ fossero in primo luogo squali, non tonni. I braccioli in ferro sono utilizzati per far sì che gli squali non possano rompere a morsi la lenza e fuggire. A bordo sono altresì stati trovati pesci puliti e lavorati, il che costituisce violazione delle normative di São Tomé in materia di pesca quando non è stata chiesta precedentemente l’approvazione. Il ‘Baz’ non aveva ottenuto tale approvazione.  Il ministero della pesca di Sao Tome ha presentato un reclamo alla Direzione generale degli Affari marittimi e della pesca (DG Mare) dell’Unione Europea al fine di seguire l’andamento delle accuse formulate in relazione al Regolamento (CE) del Consiglio Relativo all’Asportazione di Pinne di Squalo a Bordo dei Pescherecci- dice Peter Hammarstedt, direttore delle Campagne di Sea Shepherd- ma, stranamente, i reati non sono stati perseguiti in Spagna, stato di bandiera della nave, col pretesto della doppia incriminazione, essendo stato affermato che erano già state inflitte pene a Sao Tome, nonostante il fatto che tali pene non riguardavano lo shark finning».


Secondo Sea Shepherd l'abbordaggio di questo peschereccio rappresenta un'opportunità per la Spagna di poter finalmente mettere in atto azioni di contrasto delle attività illegali compiute dai propri pescherecci che utilizzano palamiti. Secondo il direttore delle campagne di Sea Shepherd il fatto che «l’Europa si sia sottratta alle proprie responsabilità nel perseguire i reati commessi dall’Alemar Primero riguardo la violazione del Regolamento (Ce) del Consiglio Relativo all’Asportazione di Pinne di Squalo a Bordo dei Pescherecci, è il motivo per cui la flotta spagnola di pescherecci che fanno uso di palamiti si senta sicura nel continuare ad asportare le pinne agli squali nelle acque di Sao Tome, in violazione delle normative europee in materia di conservazione».





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